Come giocare i Sit n’ Go: una guida strategica per i tornei a tavolo unico
I tornei Sit n’ Go di Texas Hold’Em ad un solo tavolo, molto probabilmente, sono la tipologia più giocata da qualsiasi appassionato di poker, sia in modalità online che dal vivo, in particolare a casa con gli amici.
Vi siete mai chiesti se c’è e qual è il modo migliore per approcciare un tavolo nelle differenti fasi di un torneo?
Una regola matematica non esiste – per fortuna, altrimenti il poker non sarebbe così divertente – ci sono però alcune indicazioni che possono aiutarci a raggiungere le fasi finali di un torneo più spesso e più facilmente. Prendiamo in considerazione un tavolo completo (9 o 10 giocatori) e cerchiamo di scoprirle.
Nella fase iniziale di un torneo è bene non spingere troppo sull’acceleratore, il consiglio è di tentare di accrescere il proprio patrimonio di chips o quantomeno conservarne il valore iniziale. Per farlo siate tirati, in gergo tight (stretti, chiusi), non rincorrete punti improbabili e foldate senza timore. Rilanciate con parsimonia (AK, AQ suited…) e osate l’all in solo nel caso abbiate carte di valore veramente elevato come una coppia altissima AA o KK.
Se proprio non volete dare l’impressione di giocare solo con carte ottime (gli avversari potrebbero capirlo e foldare), giocate anche con carte medie, ma che siano suited (dello stesso seme).
Con coppie medie (JJ, 10 10…) è consigliato un blando rilancio, ma siate pronti a foldare senza remore nel caso a terra compaia un A o un K o qualsiasi altra carta più alta della coppia che avete in mano.
Con le coppie basse (44, 55, 66…), è meglio limitarsi al call, sperando di incastrare un tris al flop. Ma se qualcuno rilancia al pre-flop, valutate tranquillamente di foldare senza caricare a testa bassa. E, in qualunque caso, se vedete il flop e non chiudete un tris, cercate di non regalare altre chips al piatto.
Se giocate la prima fase del torneo in questo modo, dovreste riuscire, con pochi rischi, a incrementare anche più del doppio le chips iniziali. Quando proprio le carte o la fortuna non vi prendono in simpatia, mirate comunque a non andare in tilt e a conservare la dote iniziale.
Il gioco si fa duro nella fase intermedia: al tavolo dovreste essere rimasti circa in 5 e continuare a giocare tight non è più la scelta migliore: è tempo di cambiare strategia. A questo punto bisogna iniziare ad aprire il proprio gioco, l’obbiettivo diventa racimolare piatti e incrementare il proprio capitale, senza arrivare a mostrare le proprie carte.
Per farlo, non temete di rilanciare o, se ve la sentite, anche bluffare. La cosa più importante è ricordarsi di come hanno giocato i vostri avversari nella prima parte del torneo, così saprete se e contro chi vale la pena esercitare pressione. A titolo di esempio, considerate che se rilanciare con carte medie allo scopo di “spaventare” l’avversario ma l’avversario di turno è un “Loose” (in gergo si indicano così i giocatori che chiamano spesso e volentieri, anche con carte basse), potreste rischiare molto.
A questo caso limite si aggiungono molti altri casi intermedi, ma gli unici a poter fare le opportune valutazioni sarete soltanto voi stessi, forti dello studio degli avversari che avete portato avanti nella prima parte della partita.
La bolla. Eccovi arrivati nella bolla, ossia in quella fase in cui, dei 4 player ancora in gioco, ne verranno premiati soltanto 3. Qui il tipo di gioco da attuare muta in base all’entità delle vostre chips. Se siete chips leader, o comunque ne avete una gran quantità rispetto ad altri, dovete aggredire chi ne ha meno di voi. Questo, il più delle volte, li spaventerà e li porterà a foldare, soprattutto se in posizione di buio (nessuno vorrà rischiare di uscire per quarto).
Se poi c’è qualcuno di veramente corto (con pochissime chips) e voi ne avete molte, ma molte di più, dovreste andare a vedere ogni piatto indipendentemente dalle carte che vi capitano.
E se siete voi quelli con il capitale minore? In linea di massima arrivare al terzo posto sarebbe già un ottimo risultato. È chiaro, però, che il gioco dipenderà da quante chips avete: se sono pochissime non avete grandi scelte, presto sarete comunque in all-in. Il consiglio è di conservare almeno 5 o 6 bui a disposizione e cercare di rosicchiare chips dagli altri, soprattutto a quelli più “poveri”. Sfruttate la posizione, soprattutto quando il buio spetta a voi e rilanciate (anche all-in) contro i più deboli, andando con i piedi di piombo contro i leader del tavolo.
Con una dotazione di chips né piccola, né grande, il gioco diventa, se possibile, ancora più difficile. Il consiglio è di attuare un mix di strategia per preservare il capitale e cercare di accrescerlo a scapito dei meno abbienti. Evitate chi può vedervi con facilità (il chips leader) e aggredite chi è in ristrettezze. Quando non siete in posizione di buio e le carte non sono entusiasmanti, astenetevi dalla lotta. Giocate all-in soltanto con mani davvero importanti, il rischio, altissimo, è di uscire senza salire sul podio.
Il testa a testa. Poof, la bolla è esplosa e, se avete seguito tutti i consigli e la fortuna non si è girata dall’altra parte, dovreste aver raggiunto il tavolo finale: l’agognato uno contro uno. Nel duello, iate aggressivi e cercate di rubare più bui possibili, ricordatevi che siamo in una fase di gioco in cui dovrebbero essere molto alti. Per un approfondimento leggete le strategie per giocare l’heads-up, comunque in linea di massima sappiate che anche se avete soltanto un A con un kicker basso, o magari una coppietta media, avete altissime probabilità di vincere il piatto, quindi non frenate eventuali rilanci. E se poi vi girano le carte giuste, infierite senza pietà.
Segnato tutto? Bene, allora non aspettate a mettervi in gioco, tanto la prossima volta sarà per vincere.
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