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Come è nato il Texas Hold’em

Texas Hold'Em PokerIl poker alla texana: tutti lo conoscono, tutti ci giocano, tutti ne parlano. Sì, ma la storia? Com’è nato, quando? Perché? Le origini sono incerte, ma ci sono alcune curiosità molto interessanti.

Cerchiamo di scoprirle con un breve tuffo nel passato. Siamo in Persia, XIV secolo, tra la popolazione dell’epoca impazza un gioco in che prevede l’uso di 20 carte e si gioca in 4 giocatori. I punti previsti sono coppia, tris e colore. Il nome del gioco sembra sia As-Nas. Stop. Questo è quanto tramandano gli storici sulle origini della nostra amata texana.

Anzi, no. Siamo in Francia, è il XVIII secolo e gli uomini si sfidano in accesissime partite a Poque con un mazzo di 20 carte composto di soli dieci, jack, donne, re e assi. Il nome del gioco sembri derivi dalla parola francese Pocher, ingannare, parola che, portata in Lousiana dai coloni francesi, perde la morbidezza della lingua dei nostri cugini d’oltralpe e diventa Poker, si diffonde nel west e arriva sino a noi.

O forse non è nemmeno così. Il Poker nasce nel XVII secolo in Germania, noto a suo tempo come Poken, inganno. Un gioco basato sul bluff che i tedeschi portarono in america, nel ‘700 e gli americani lo diffusero a tutto il mondo conosciuto.

Oppure in Italia, perché no? Siamo nel Rinascimento e i Messeri del tempo si sfidano allo Zarro, un gioco di carte simile al poker, così diffuso da venire addirittura proibito con un editto. Come ogni divieto, la proibizione accrebbe la curiosità nei confronti del gioco che si diffuse a macchia d’olio, arrivò in Francia e, attraverso viaggiatori e mercenari, approdò in America, dove subì le trasformazioni che conosciamo come Texas Hold’em.

La verità è che il poker ha origini davvero incerte e numerose teorie sulla sua genesi. Esistono però dei fatti certi. Nel 1829 un esploratore inglese di ritorno dal west, tale Gorge Cowell, scrive nelle sue memorie di un gioco in cui si ricevono 5 carte, con giri di puntate e punteggi simili a quelli che usiamo ancora oggi.

La prima vera ufficializzazione del gioco avviene invece nel 1858, con un regolamento diffuso e ufficiale che definisce le regole e la gerarchia dei punteggi, oltre all’utilizzo del mazzo a 54 carte. Nel 1871 Robert Schenk, ambasciatore americano in Gran Bretagna, illustra il gioco addirittura alla Regina Vittoria, diffondendolo dapprima nell’ambiente della nobiltà inglese e, in un secondo momento, ad ogni ceto sociale.

Allora perché Texas Hold’Em? La risposta è semplice: sembra che il vero Hold’em, quello giocato tutt’oggi, sia nato e diffuso nella sonnacchiosa città di Robstown. In Texas, appunto.

E se la storia fosse ancora un’altra? Se il Texas Hold’Em fosse il regalo di una civiltà aliena all’umanità? Si dice che in alcune pitture rupestri siano chiaramente distinguibili 4 persone sedute intorno ad un tavolo, con un piccolo bottoncino davanti ad uno di essi.

Chissà. La questione è intricata.

Giochiamoci su.

(Nella foto: il primo tavolo da poker della storia, erroneamente confuso dagli studiosi con una ruota).

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