Giocare i tornei di poker Multi Table
I tornei a tavoli multipli (MTT – Multi Table Tournament) sono tornei in cui il numero di partecipanti è superiore al numero massimo di giocatori per tavolo, per cui si gioca contemporaneamente su più tavoli.
Questi tornei sono generalmente i più interessanti in termini di denaro investito/premio potenziale.
Spesso, a fronte di una spesa in buy-in di pochissimi euro, ci si può mettere in gioco per conquistare premi per migliaia di euro.
Questo però comporta ore ed ore di gioco spese contro un numero elevatissimo di partecipanti agguerriti e decisi ad andare fino in fondo.
Come giocare questi tornei? Una strategia miracolosa non esiste, esiste però qualche solidissimo consiglio che può aiutarci ad approcciare al meglio un MTT. Eccone qualcuno.
Inizia il torneo. In questa prima fase di gioco è consigliato giocare in maniera difensiva, arrivando a spingere solo con mani davvero importanti (AA, KK…). Le prime fasi sono, infatti, importantissime per consolidare ed accrescere il proprio stack e i bui sono ancora troppo bassi perché valga la pena “rubarli”. L’entità del buio, d’altra parte, permette di andare a vedere i flop anche con carte medio/piccole – sempre che il call resti di piccola entità.
Infatti, soprattutto se la giocata è chiamata da molti giocatori al tavolo, è più “facile” giocare con carte basse che con carte vestite (che probabilmente avranno molti dei vostri avversari). Stessa cosa dicasi per coppie piccole e carte suited che, fermo restando la bassa entità della chiamata, vanno giocate, ma mai da giustificare grossi raise o, addirittura, all-in.
Per lo stesso motivo bisogna ritirarsi senza remore quando il proprio stack è messo in pericolo, non inseguire progetti improbabili e non incaponirsi contro un particolare avversario. Perché va bene un piccolo investimento per vedere il flop, ma una grossa perdita comprometterebbe tutto il torneo.
In queste prime ore di gioco vale sempre una regola aurea da tenere ben in mente: vincere non si può, perdere, invece, è facilissimo.
Entriamo nel vivo. Nelle fasi intermedie del MTT, quando circa il 30% dei giocatori è andato out, dovremmo aver accresciuto il nostro stack o, perlomeno, averlo conservato intatto. Da questo momento in poi i bui si sono fatti più “interessanti” ed è arrivato il tempo di giocare sul serio.
Se sinora avete trasmetto al tavolo l’idea di essere dei giocatori molto chiusi – perché avete giocato in maniera chiusa, vero? – vale la pena sfruttare la vostra reputazione e fare dei bluff occasionali. Gli altri player, credendo che i vostri rilanci siano la conseguenza di carte alte, folderanno ben volentieri. Il consiglio è di sfruttare al meglio la posizione (bottone, big blind e small blind) per rilanci mirati e, soprattutto, ponderati rispetto alle giocate che vi hanno preceduto.
Man mano che il tavolo finale si avvicinerà noterete che gli molti giocatori si “chiudono” per non rischiare di essere eliminati poco prima di arrivare alle posizioni premiate. Sfruttate questa debolezza a vostro vantaggio: sarà più facile leggerli e impaurirli con le vostre giocate.
Infine: tentate sempre di evitare gli scontri con i chips leader a meno che non abbiate una mano forte. Per loro è molto più facile vedere i vostri rilanci e potrebbero seguirvi senza eccessivi timori.
Insomma: giocate solidi, senza disdegnare occasionali bluff e sfruttando al meglio la posizione: se si vuole arrivare al tavolo finale, questa è una fase fondamentale per racimolare chips e raggranellare un “tesoretto” che ci verrà utilissimo tra poco.
Tavolo finale. Sono passate ore, qualche bella mano, una manciata di bluff ed un pizzico di fortuna, ma ce l’avete fatta. Non solo siete andati a premi ma potete anche giocarvi il primo posto al tavolo finale. Sempre, sia chiaro, che abbiate un discreto ammontare di chips.
E già perché, nell’ultima fase del torneo, la forza dello stack è più importante della forza delle carte. Sfruttate allora le fiches che avete facendone sentire la pressione a chi ne ha meno (in una parola: rilanciategli sopra), in modo da rubare i bui che in questa fase sono altissimi e servono parecchio. Se però da un lato dovete aggredire chi è più piccolo di voi, per lo stesso motivo dovete invece evitate chi è più grande.
Se non avete la possibilità di rilanciare, o non siete in posizione vantaggiosa, o un big stack ha rilanciato prima di voi, evitate gli scontri e foldate anche con carte alte o coppie: sarebbe troppo costoso andare a vedere uno dei chips leader. Certo, se avete proprio AA o KK, allora è un altro paio di maniche.
E se arrivate al tavolo finale con un low-stack? Potreste mettervi in modalità dormiente e aspettare/sperare che escano altri giocatori prima di voi, in modo da agguantare un premio alto.
Oppure avete un’altra opzione: giocare in maniera aggressiva con la prima coppia o la prima carta alta che vi arriva tra le mani per raddoppiare il vostro stack uno, due volte, fino a tornare ad essere competitivi.
È una tattica rischiosa, certo, ma ricordatevi che in questa fase di gioco gli ante e i bui vi dissangueranno in breve termine e giocare in all-in può essere quasi una scelta obbligata.
Heads up. È il momento finale, il clou del tavolo, l’apice massimo che tutti i giocatori avrebbero voluto raggiungere. Cercate di mantenere la concentrazione e di gestire il calo psicologico che, inevitabilmente, proverà ad impossessarsi di voi.
Ricordatevi che il testa a testa è una fase in cui la maggior parte delle mani è vinta in pre-flop da chi aggredisce. Morale? Siate aggressivi, non subite il vostro avversario (che vi rilancerà contro spesso e volentieri), bensì anticipatelo e spingete sull’acceleratore con qualsiasi carta alta che vi passa per le mani, sfruttando soprattutto la posizione favorevole (quando avete voi il bottone). Anche un solo asso potrebbe essere una manna da cielo: sentitevi in diritto di osare l’all-in.
Le uniche carte che potete permettervi di non “spingere” sono le coppie alte AA, KK, QQ. Incredibile? E invece no, perché queste carte, nell’heads up, possono essere sfruttate per tendere una trappola al vostro avversario, farlo venire a vedere il piatto, magari portarlo a credere di poter condurre la mano, fino a spingerlo a dichiarare all-in. Per poi punirlo.
Come sempre, queste sono solo alcune delle tante strategie possibili. Il consiglio è di tenerne conto, ma utilizzarli solo per costruitevi da soli il vostro gioco, quello che più vi appartiene, vi diverte, vi dà soddisfazione. Unico inconveniente: per farlo ci vuole tantissima pratica. Ma i free-roll servono a questo, no?
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