OUT e ODDS: teoria, strategia e qualche trucchetto utile.
ODDS e OUT, oltre ad essere indissolubilmente legati gli uni agli altri, sono anche due dei concetti più importanti nella maggior parte delle varianti del poker, Texas Hold’em in primis. Scopriamo insieme di cosa si tratta ed impariamo qualche trucchetto elementare ma che può essere di grande aiuto.
Innanzitutto: cosa sono le ODDS e cosa le OUT?
Partiamo da quest’ultime: le OUT sono tutte le carte che migliorano il nostro punto. Un esempio semplice semplice: se abbiamo in mano un Kappa e un Asso, le OUT che migliorano il punto sono i tre K e i tre A restanti, in totale 6 carte. Ecco, in nostri OUT sono allora 6. E se invece a terra c’è già un Kappa, magari al flop, le nostre OUT diventano invece 5: i due Kappa e i tre Assi rimanenti.
È molto utile calcolare le OUT soprattutto nel caso in cui si insegua un progetto (scala, colore), per rendersi conto di quanto può essere conveniente insistere nell’inseguimento o ritirarsi.
Le ODDS sono strettamente connesse al numero di OUT, vediamo perché. Le ODDS sono le probabilità che abbiamo di migliorare il nostro punto (in inglese ODDS significa proprio probabilità).
Facciamo un altro esempio: siamo al flop e, tra carte in mano e carte a terra, abbiamo 4/5 di colore. Un bel progettino che può chiudersi con 9 carte diverse (praticamente le carte rimanenti del seme che ci interessa). Calcoliamo le ODDS: 52 carte del mazzo meno 5 (le carte di cui conosciamo il valore, ossia due in mano e tre a terra), meno le 9 carte utili a chiudere il colore, fanno 39 carte che non ci interessano. Il rapporto tra carte inutili e carte utili è 39:9 = 4,33:1, ovvero una carta su quattro (approssimativamente) è quella che fa per noi. Perché sia conveniente inseguire il colore, il valore del piatto per il quale giochiamo dev’essere almeno 4 volte la puntata.
Perché dovremmo giocare così?
Se volete conoscerne il motivo dobbiamo introdurre un altro concetto: le POT-ODDS.
Una volta conosciuta la probabilità di chiudere un progetto, dobbiamo paragonarla al piatto in palio. Se ad esempio l’avversario punta 20 con un piatto da 80 (quindi piatto totale=100), significa che chiamando 20 possiamo vincerne 100.
Le POT-ODDS saranno 100:20, ossia 5:1.
Riepilogando:
Pot Odds: 5:1
Card Odds: 4:1
Ossia le ODDS del piatto sono maggiori di quelle offerte dalle nostre carte: dobbiamo chiamare la puntata perché, nel lungo periodo, saranno più i soldi che vinceremo di quelli che perderemo.
Questo è un passaggio chiave: se giocando terremo presente le pot-odds in ogni mano, a volte converrà di più e a volte meno, ma sul lungo termine staremo giocando in modo profittevole.
(Questa regola è importante soprattutto nel cash game: nei tornei si applicano anche altre considerazioni legate allo stack, al numero di giocatori rimasti e alla struttura dei premi, ma ne parleremo un’altra volta.)
Calcolare OUT e ODDS nel poker resta comunque fondamentale: questi calcoli sono quelli che fanno la differenza tra un giocatore esperto ed uno che si fa guidare soltanto dalla foga, dalla fortuna o dall’istinto.
Un trucchetto per calcolare velocemente la percentuale di riuscita del nostro progetto al Turn è quello di moltiplicare le OUT per due e sommare 2 al risultato. Nel caso del progetto di colore precedente, 9 OUT per 2 fanno 18 cui, sommando ancora 2, fa 20: abbiamo circa il 20%, di probabilità di chiudere il progetto. Se avessimo avuto solo 5 OUT, la percentuale sarebbe stata del 12%.
Al Pre-Flop i calcoli però cambiano leggermente. Se le OUT sono comprese tra 1 e 8, si moltiplicano per 4. Es: con 6 OUT miglioreremo il nostro punto il 24% delle volte.
Se sono comprese tra 9 e 12 OUT, si moltiplicano per 4 e si sottrae 1. Esempio con 9 OUT: 9 moltiplicato per 4 fa 36, sottraendo 1 = 35% di possibilità.
Tra i 13 e 16 OUT si moltiplica per 4 e si sottrae al totale 4.
Naturalmente questi calcoli non danno la percentuale di vittoria, ma soltanto quella di chiudere un progetto. Ricordate che non siete gli unici ad inseguire punti più alti, quindi ai calcoli aggiungete sempre una buona dose di studio della mano e di valutazione dei possibili punti degli avversari.
Infine, ecco una tabella che può semplificarvi notevolmente i calcoli delle ODDS in base al numero di OUT:
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“Calcoliamo le ODDS: 52 carte del mazzo meno 6 (le carte di cui conosciamo il valore, ossia due in mano e tre a terra)”
Scusa ma qui mi hai confuso, al flop abbiamo 2 carte in mano e 3 a terra che sarebbero 5 in totale e quindi da 52 dovremmo sottrarre 5 non 6…? Se è sbagliato qui allora è sbagliato anche il resto della spiegazione…?
Ciao,
effettivamente hai ragione, il calcolo che hai citato era errato.
Ho corretto le cifre; la spiegazione rimane comunque corretta nel principio.
Ciao!